mercoledì 29 settembre 2010

Calendario 2011 sulle vittime di Stato



NB: tutte le immagini qui (e in generale su questo Blog) sono ©Christian Mirra 2010, www.christianmirra.com

Di ritorno da un viaggio tra Amsterdam e Berlino, rieccomi al lavoro per portare a termine vari impegni cumulatisi nel frattempo.

Queste tre illustrazioni mi sono state richieste da Haidi Giuliani per il Calendario sulle Vittime di Stato in Italia, che sará pubblicato nel 2011 dalle associazioni Reti Invisibili e Comitato Piazza Carlo Giuliani.

Ogni mese sará illustrato da un artista differente, tra cui oltre a me partecipano Manuel de Carli, Cristina Spanó, Toni Bruno, Alessio Spataro, Sylvie Bello, Lorenzo Ragno Celli, Gianluca Romano, Maurizio Ribichini, Claudio Stassi, Matteo Fenoglio e Marco Paci.

A me é toccato illustrare la morte di Roberto Franceschi per il mese di Gennaio.
I fatti: il 23 Gennaio 1973, l'allora Rettore dell'Universitá Bocconi di Milano decise di ostacolare un'assemblea organizzata dagli studenti. La polizia bloccó l'ingresso dell'universitá e, in seguito a scontri, esplose numerosi colpi di arma da fuoco, raggiungendo alle spalle l'operaio Roberto Piacentini (che si salvó) e alla nuca il giovane Roberto Franceschi, di 21 anni.
Il ragazzo, ricoverato in condizioni disperate, morí dopo tre giorni di agonia.

La ricostruzione giudiziaria che seguí fu marcata purtroppo dai soliti vizi della giustizia italiana quando si tratta di indagare sulle Forze dell'Ordine: ci vollero piú di vent'anni per stabilire in modo inequivocabile che Roberto era stato ucciso da un proiettile della Polizia (fu incolpato l'agente Gianni Gallo), e le indagini si scontrarono con forti resitenze politiche e interventi manipolativi delle prove.
Si legge nella sentenza che concluse, nel 1976, la fase istruttoria del processo:

I risultati delle prime indagini – quelle cioè destinate a raccogliere gli elementi più utili perché svolte “a caldo” quando le possibilità di dispersione o di inquinamento delle prove sono improbabili – furono deludenti o, peggio ancora, poco affidanti perché gravemente sospetti di interessata manipolazione. Questo grave handicap iniziale ha finito poi, nonostante ogni sforzo contrario diretto a neutralizzarlo, per pesare negativamente nell’ulteriore corso della formale istruzione, iniziata ad un mese di distanza dai fatti.


Per saperne di piú, cliccate qui.



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